Il progetto europeo CARMINE è dedicato a rafforzare la resilienza urbana e sociale in 8 Regioni metropolitane d’Europa. Il progetto promuove un approccio partecipativo che unisce ricerca, pianificazione e innovazione sociale per adattare le città al cambiamento climatico e sostenere il processo decisionale a livello europeo. In caso studio italiano si concentra sulla Città Metropolitana di Bologna ed è coordinato dai partner CNR e CAAB.
Nel capoluogo emiliano, questo lavoro prende forma attraverso il CSA Bologna, utilizzando strumenti e metodi diversi. Primo fra tutti il Living Lab – un laboratorio a cielo aperto dove imprese, enti pubblici e cittadini sperimentano soluzioni per una città più equa, sostenibile e solidale – svolge un ruolo fondamentale nel processo decisionale innovativo del progetto. Il CSA si rivolge agli anziani, agli anziani con disabilità fisiche, agli anziani con malattie croniche come l’Alzheimer, il Parkinson e il declino cognitivo. Consentire loro di vivere la vita cittadina attraverso l’impegno sociale aiuta a rallentare il processo di declino cognitivo. Per questo motivo, il caso di studio si concentra sull’attività quotidiana più vitale: fare la spesa, quindi i mercati.
In questo contesto si è svolto il Secondo Workshop Living Lab di CARMINE, nello spazio Permanent Living Lab del CAAB lo scorso 30 ottobre 2025, di cui condividiamo risultati interessanti. L’incontro ha consentito di riconfermare e validare le due sfide di progetto:
1. Ripensare il rischio climatico: ondate di calore (UHI), solitudine e disabilità
Rivisitazione critica del rischio climatico “ondata di calore” (UHI -Rethinking Climate Risk: Heat Waves) in relazione con solitudine e disabilità nel contesto metropolitano di Bologna, ridefinendo il rischio non più come un fenomeno puramente fisico, ma come il prodotto di una suscettibilità specifica moltiplicata dall’esposizione al pericolo. È emerso che la solitudine è la vulnerabilità sociale primaria, amplificando il degrado mentale e il rischio climatico tra gli anziani e i soggetti cronici.
2. Isole di inquinamento urbano (UPI) e accesso ineguale al cibo sano
Contemporaneamente al fenomeno UHI va tenuto in considerazione l’inquinamento urbano (urban pollution islands – UPI), che è fortemente correlato all’effetto del microclima locale a causa dei processi di ricircolo (circolazione secondaria). Inoltre, tornando ai fragili, ci sono aree urbane in cui vivono persone socialmente svantaggiate con scarso accesso a prodotti freschi e soprattutto sani. Ovvero parti di comunità che rischiano una maggiore prevalenza di obesità, diabete o malattie cardiovascolari (concetto di FOOD DESERT qui declinato come costi elevati o assenza di qualità).
A queste due sfide corrispondono due principali obiettivi strategici:
1. Sostegno ai gruppi potenzialmente a rischio
Intervenire in modo proattivo sulle “FASCE DI SOGGETTI POTENZIALMENTE A RISCHIO” (la “zona grigia” curva gaussiana). L’azione operativa si traduce nel Concept TAKE ‘EM OUT / MAKE ‘EM COOL – PORTIAMOLI FUORI (di casa) / TENIAMOLI FRESCHI (sia in termini di benessere che mentalmente) – che mira a utilizzare i luoghi già conosciuti (es. mercati, biblioteche) come rifugi climatici sociali accessibili.
2. Ridurre l’inquinamento urbano grazie alle consegne elettriche
Dimostrare che vale la pena effettuare consegne commerciali con veicoli elettrici al fine di ridurre le isole di inquinamento urbano (UPI). Adattarsi significa consegnare una struttura urbana in condizioni atmosferiche adeguate e tendere a un delivery con mezzi elettrici. Dato che la popolazione fragile per spostarsi ha necessità di tempi differenti, le primarie soluzioni di adattamento possono includere l’agire sul delivery elettrificando i mezzi, fare le consegne in condizioni adeguate garantendo una equa distribuzione delle merci con un buon rapporto qualità/costo.
Questi due obiettivi sono stati suddivisi in sette sub-obiettivi chiave della politica del CSA. Ve li presentiamo qui di seguito, e poi si dettaglieranno nei post che seguiranno le prossime settimane:
1. OBIETTIVO DI POLICY E LEGISLATIVO
2. OBIETTIVO DI DIAGNOSI INTEGRATA E MODELLAZIONE
3. BIETTIVO DI RESILIENZA INCLUSIVA
4. OBIETTIVO DI ADATTAMENTO SOCIALE
5. OBIETTIVO DI MITIGAZIONE E SALUTE PUBBLICA
6. OBIETTIVO DI CAPACITA’ ADATTIVA
7. OBIETTIVO DI QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ URBANA
Hanno partecipato rappresentanti di istituzioni, fondazioni, cooperative e imprese tra cui AIAS, Cotabo Taxi Cooperative, Fondazione Innovazione Urbana, GreenTech Cluster Emilia-Romagna, Autorità Sanitaria Locale, Regione Emilia Romagna – Dipartimento Energia Sostenibile, Accademia dei Georgofili, Accademia dell’Agricoltura, Marcella Marzari – settore Comunicazione e Fondazione Aldini Valeriani, Antonio Ruberto – mobility consultant, Legambiente, Mercato Ritrovato.
English version
The European CARMINE project is dedicated to strengthening urban and social resilience across eight metropolitan regions in Europe. It promotes a participatory approach that integrates research, planning, and social innovation to help cities adapt to climate change and support informed decision-making at the European level. The Italian case study focuses on the Metropolitan City of Bologna and is coordinated by project partners CNR and CAAB.
In Bologna, this work takes shape through CSA Bologna, which tests and combines various tools and methods. Central among these is the Living Lab—an open, real-world laboratory where businesses, public institutions, and citizens experiment with solutions for a more equitable, sustainable, and supportive city. The CSA targets older adults, including those with physical disabilities or chronic conditions such as Alzheimer’s, Parkinson’s, and cognitive decline. Supporting their participation in city life through social engagement can help slow cognitive deterioration. For this reason, the case study places particular emphasis on an essential daily activity: shopping, and therefore on markets.
Within this framework, CARMINE’s Second Living Lab Workshop was held in CAAB’s Permanent Living Lab space on October 30, 2025. Below we share some of the key insights that emerged.
The meeting provided an opportunity to reconfirm and validate the project’s two central challenges:
1. Rethinking Climate Risk: Heat Waves (UHI), Loneliness, and Disability
Participants critically reviewed the climate risk associated with heat waves and urban heat islands (UHI) in relation to loneliness and disability in Bologna. The discussion redefined risk not as a purely physical phenomenon but as the result of specific vulnerabilities combined with exposure to danger. It emerged clearly that loneliness is the leading social vulnerability, amplifying both mental decline and climate risk among older people and individuals with chronic diseases.
2. Urban Pollution Islands (UPI) and Unequal Access to Healthy Food
Alongside the UHI phenomenon, the workshop highlighted the need to consider urban pollution islands (UPI), which are closely linked to local microclimates shaped by air recirculation processes. Moreover, several urban areas—often home to socially disadvantaged residents—have limited access to fresh and healthy food. These food deserts face higher risks of obesity, diabetes, and cardiovascular disease due to restricted availability or higher costs of quality products.
Strategic Objectives
From these two challenges arise two main strategic objectives:
1. Supporting Potentially At-Risk Groups
This objective focuses on proactive intervention for people in the “gray area” of the risk spectrum. The operational strategy follows the TAKE ’EM OUT / MAKE ’EM COOL concept—encouraging people to leave their homes and ensuring their physical and mental well-being. The aim is to use familiar, accessible community spaces (e.g., markets, libraries) as social climate shelters.
2. Reducing Urban Pollution Islands Through Electric Deliveries
This objective seeks to demonstrate the value of using electric vehicles for commercial deliveries. Electrification helps reduce UPIs and supports more sustainable urban logistics. Since mobility-vulnerable individuals have specific needs, adaptation measures include ensuring deliveries are made under safe weather conditions, using electric vehicles, and promoting a fair distribution of affordable, high-quality goods.
The Seven CSA Policy Sub-Objectives
These two overarching objectives have been translated into seven key sub-objectives of the CSA policy. They will be explored in detail in upcoming posts:
1. Policy and Legislative Objective
2. Integrated Diagnosis and Modeling Objective
3. Inclusive Resilience Objective
4. Social Adaptation Objective
5. Mitigation and Public Health Objective
6. Adaptive Capacity Objective
7. Urban Quality and Sustainability Objective
Participants
The workshop brought together representatives from institutions, foundations, cooperatives, and businesses, including:
AIAS, Cotabo Taxi Cooperative, Fondazione Innovazione Urbana, GreenTech Cluster Emilia-Romagna, Local Health Authority, Emilia-Romagna Region – Sustainable Energy Department, Accademia dei Georgofili, Accademia dell’Agricoltura, Marcella Marzari (Communications Sector and Fondazione Aldini Valeriani), Antonio Ruberto (Mobility Consultant), Legambiente, and Mercato Ritrovato.