Bologna Award- International Sustainability & Food Award 2015 – Premiazione

BOLOGNA AWARD 2015: MERCOLEDI’ 23 SETTEMBRE A MILANO EXPO LA 1^ EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE PER LA SOSTENIBILITA’ AGROALIMENTARE, ASSEGNATO ALLO SCIENZIATO SALVATORE CECCARELLI PER I PROGETTI AGRICOLI AVVIATI NELLE AREE DISAGIATE DEL MONDO (A PARTIRE DALLA SIRIA) E AL NAMA – NORTHWEST ATLANTIC MARINE ALLIANCE, FONDATA NELLA COSTA DEL NORD-EST DEGLI STATI UNITI, PER LA PROMOZIONE DEL PATRIMONIO MARINO E L’APPROCCIO SOSTENIBILE ALLA PESCA NEI MARI DEL MONDO. APPUNTAMENTO ALLE ORE 17 IN PIAZZETTA EMILIA ROMAGNA, PADIGLIONE ITALIA.

Lo scienziato italiano Salvatore Ceccarelli, per le sue ricerche in favore dello sviluppo agricolo delle aree disagiate del mondo e colpite da siccità, e l’organizzazione statunitense no profit NAMA – Northwest Atlantic Marine Alliance, fondata da pescatori della costa Nord Est degli Stati Uniti per promuovere il patrimonio marino come bene comune del pianeta, individuata da Tim e Magazine come ‘Hero of the year’, sono i vincitori della prima edizione del Bologna Award – International Substainability and Food Award, il Premio internazionale “Città di Bologna” per la sostenibilità agroalimentare ideato e promosso da CAAB, Centro Agroalimentare di Bologna, in sinergia con l’Amministrazione Comunale di Bologna e la Regione Emilia Romagna. Saranno premiati mercoledì 23 settembre alle 17 a EXPO Milano, nel Padiglione – piazzetta Emilia Romagna, nell’ambito della Settimana della Regione Emilia Romagna. Alla cerimonia saranno presenti con l’Assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, il presidente di CAAB Andrea Segrè e il direttore generale Alessandro Bonfiglioli, anche i giurati Michael Hurwitz direttore del prestigioso New York Green Market che fa capo alla municipalità di New York City e Jiao Hui, coordinatore del network UNESCO delle città del Cibo in rappresentanza della municipalità cinese di Chengdu.
Bologna Award 2015 premia Salvatore Ceccarelli, autorevole figura di scienziato italiano ben noto in ambito internazionale, «per aver prestato la sua opera e il suo ingegno in Paesi e aree arretrate e talvolta in guerra, operando al fianco dei piccoli agricoltori nel segno dello sviluppo sostenibile e della tutela della biodiversità». E in particolare «per aver sviluppato, nel Centro ICARDA di Aleppo – Siria oggi distrutto dall’ISIS, l’innovativo metodo di participatory breeding che ha introdotto nuove varietà di cereali per il consumo umano e animale adatte agli ambienti siccitosi, utilizzando antiche varietà altrimenti destinate alla scomparsa».
E il primo Bologna Award va ex aequo a Northwest Atlantic Marine Alliance «per aver ideato e sviluppato un approccio di sviluppo basato sulla ricerca scientifica applicata alla piena sostenibilità delle pratiche di pesca. Per aver individuato nel patrimonio marino un bene comune dell’umanità e della società, da tutelare e al quale relazionarsi con metodi innovativi rispettosi dell’ambiente, al tempo stesso capaci di favorire lo sviluppo delle comunità costiere. Per aver lavorato alla realizzazione di processi collaborativi a livello locale per la gestione degli ecosistemi e lo sviluppo sociale delle comunità attraverso un modello de-centralizzato che si sta oggi espandendo ben oltre i luoghi in cui è nato e a cui tutto il mondo guarda con attenzione, fiducia e speranza».
SALVATORE CECCARELLI è autore di oltre 250 pubblicazioni di cui circa 140 in referee Journals. La sua carriera scientifica è progredita dalla ricerca per il miglioramento genetico internazionale (1980-1995) agli studi e iniziative per il miglioramento genetico partecipativo (1996 – a tutt’oggi). E’ stato professore associato di Risorse Genetiche e successivamente di Miglioramento Genetico alla Facoltà di Agraria dell’Universita’ di Perugia fino al 1987. Nel 1980 ha cominciato a lavorare presso l’International Center for Agricultural Research in the Dry Areas (ICARDA) ad Aleppo in Siria dove è rimasto fino al 2011, producendo nuove varietà oggi coltivate in 24 Paesi e sviluppando nuove metodologie che sono state usate da altri programmi di miglioramento genetico nazionali e internazionali. Ciò si è tradotto nella elaborazione di una strategia di miglioramento genetico basata sulla selezione per adattamento specifico, cioè sulla produzione di varietà adattatate all’ambiente in cui debbono essere coltivate. Nel 1995 ha cominciato a sperimentare con il miglioramento genetico partecipativo in paesi come Siria, Giordania, Algeria, Etiopia, Eritrea, Yemen e Iran con l’obiettivo di conciliare l’aumento delle produzioni agricole, l’aumento della biodiversità e l’adattamento delle colture ai cambiamenti climatici. Più recentemente ha introdotto il miglioramento genetico evolutivo con lo scopo di riportare il controllo dei semi nelle mani degli agricoltori. Attualmente è coinvolto anche in Italia in diversi progetti di selezione evolutiva su orzo, frumento, cipolla, pomodoro e mais a frumento. La sua notorietà è legata anche alla filosofia attraverso la quale conduce i suoi programmi di miglioramento genetico. Il suo metodo infatti, è noto per essere partecipativo perché condotto in collaborazione con i contadini locali che seminano e scelgono assieme allo scienziato come indirizzare la ricerca. Il suo contributo ha dato risultati anche sul piano della salvaguardia della biodiversità e dell’aumento delle produzioni alimentari in zone marginali. E’ sua convinzione che il rispetto delle comunità agricole sia giustificato per il legame profondo che esse hanno con la biodiversità del luogo, con le condizioni climatiche e con la conoscenza del terreno nel quale operano. Anche dal punto di vista economico dimostra, con la sua esperienza, che le ricerche, oltre a tradurre in pratica e in tempi rapidi il frutto di indagini scientifiche, costano notevolmente meno di altri metodi convenzionali. Tutto ciò, per i popoli in via di sviluppo che non hanno la possibilità di acquistare le sementi brevettate, rappresenta un modo per rimanere ancorati al proprio territorio evitando il selvaggio abbandono della terra che da sempre rappresenta il loro unico mezzo di sussistenza. Salvatore Ceccarelli sostiene la necessità di restituire un fondamentale ruolo agli agricoltori all’interno del processo agricolo e decisionale; essi infatti incarnano le tecniche di miglioramento delle sementi perché da sempre scambiano, sperimentano nuovi suoli modificando le loro colture.
NORTHWEST ATLANTIC MARINE ALLIANCE – Northwest Atlantic Marine Alliance è un’associazione no-profit nata nel 1995 da un gruppo di pescatori del New England (Usa) che credono in un nuovo approccio alla gestione della pesca e conservazione degli ecosistemi marini. Nama ha messo al centro la ricerca di nuovi modelli economici, Community Supported (CSF), a sostegno del sistema alimentare, e sta lavorando per costruire un mercato per la pesca ecologicamente responsabile a livello locale e per costruire un sistema a lungo termine che sostenga economicamente la comunità di pescatori nel rispetto dell’ecosistema marino. La coordinatrice di NAMA, Niaz Dorry, è stata nominata “Hero of the year” di Tima Magazine. Un obiettivo importante che ha acceso un dibattito su come si possa pescare senza compromettere l’ambiente marino. Sarà Shannon Eldredge, presidente di NAMA, a ritirare il Premio Bologna Award 2015. Sgannon ha seguito le orme del padre Ernie nella appassionata pratica delle pesca sostenibile. Si è occupata del tema come avvocato di settore dal 2002 e dal 2007 è entrata nella organizzazione internazionale no profit Donne delle Famiglie legate alla Pesca. Dal 2014 fa parte della comunità di tutela Fishing Partnership Support Services. La mission professionale di Shannon è intrecciata a quella di NAMA e punta alla sostenibilità dell’azione delle comunità di pesca, delle loro famiglie ed equipaggi in rapport al rispetto del mare e dell’ambiente, ma anche dei consumatori di pesca in tutto il mondo. NAMA si propone di creare modelli di collaborazione fra pescatori, scienziati sociali, sostenitori delle economie locali, famiglie di agricoltori, attivisti, i giovani. Il lavoro di trasformazione del mercato del pesce consentirà di raggiungere diversi obiettivi come un’etica di gestione ecologica per la conservazione marina che si traduce in approcci creativi basati sulla comunità. Le economie locali aumentano la vitalità delle comunità tradizionali costiere favorendo le opportunità economiche che sostengono i mezzi di sussistenza basate sulle risorse naturali. Lo sviluppo di rapporti fra i pescatori e i consumatori favorisce legami tra comunità urbane, suburbane e rurali costiere, fornendo pesce fresco locale.
La prestigiosa giuria internazionale presieduta dall’agroeconomista e presidente CAAB Andrea Segrè è composta da Nadia El Hage Scialabba – FAO, Claudia Sorlini, presidente del Comitato scientifico Expo, Livia Pomodoro, presidente del Milan Center for Food Law and Policy, ChennaiahPoguri – Action Aid International e Asian Peasants Coalition (India) , Paolo De Castro, presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale UE, affiancati dai giornalisti scientifici Sylvie Coyaud, AntonioCianciullo e Giovanni Carrada, con Pierluigi Masini direttore Progetti e Iniziative editoriali Poligrafici Editoriale, Giovanni Beccari per CEFA, e con l’autorevole apporto di Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna e Virginio Merola, Sindaco di Bologna. La segreteria generale della Giuria è composta da Ruben Sacerdoti (Regione Emilia- Romagna), Mauro Felicori (Comune di Bologna) e dal direttore marketing CAAB Duccio Caccioni.

RASSEGNA STAMPA BOLOGNA AWARD

Servizio andato in onda il 28 settembre su Telestense ed. delle 19,30